Come fare digital PR con i comunicati stampa

In che modo è possibile far crescere la visibilità di un brand con le digital PR avendo la certezza che i comunicati stampa raggiungano i giornalisti?

Nel 2021 i brand che vogliono avere visibilità o vendere online i propri prodotti devono per forza fare digital PR.

A dirlo in modo perentorio è la giornalista Gabriella Braidotti titolare dal 1994 dell’ ufficio stampa Threesixty a Torino con sedi anche a Milano e Roma, sempre più convinta dell’importanza dei comunicati stampa in una strategia di digital PR.

Ma come si inviano i comunicati stampa?

È una domanda che interessa tutti coloro che vogliono impostare una comunicazione verso il mondo dei media.

Il metodo più sicuro è affidarsi a un ufficio stampa ossia a un’agenzia specializzata nel servizio di informazione verso i giornalisti.

I professionisti della comunicazione utilizzano strumenti specifici e, soprattutto, coltivano relazioni con le redazioni, che permettono loro di ottenere risultati impossibili da raggiungere da soli.

Quali sono i segreti nascosti dietro un comunicato stampa

Per chi vuole provare da solo a dare visibilità ad un comunicato stampa cosa deve fare?

Per chi deve o vuole procedere in autonomia, cercherò di elencare i principali “segreti del mestiere” che consentono di procedere nel modo più corretto ed efficace.

Come avviene il “lancio” di un comunicato stampa

Il punto di partenza: oggi quasi tutti i comunicati stampa si inviano attraverso la posta elettronica.
Bisogna però sapere che ogni giornalista riceve centinaia di email al giorno e non è detto che si soffermi a leggere proprio la nostra.

È dunque importantissimo attirare l’attenzione e non farsi cancellare: bisogna avere cura di ogni dettaglio della email ed evitare titoli generici o pesanti allegati.

Le email devono essere leggere, facili, con titoli che invoglino a non cestinare immediatamente. Non si inviano immagini a meno che non siano richieste, meglio inserire un link che riporti a una galleria di fotografie scaricabili.

L’invio dei comunicati stampa deve rispettare la periodicità delle testate: riviste mensili hanno bisogno di ricevere i materiali diverse settimane prima dell’uscita in edicola, mentre i quotidiani decidono solo il giorno prima quali notizie pubblicare. Se si sbaglia il momento dell’invio non è possibile ottenere pubblicazioni.

Oltre ai tempi è consigliabile un’attenzione ai ruoli e agli indirizzi: mandare all’email generica di redazione non è come contattare un giornalista al suo indirizzo personale.

L’ideale, quindi, è conoscere di cosa si occupa ogni persona in redazione. In questo caso però, bisogna essere certi di assolvere a tutti gli obblighi imposti dal GDPR in campo di privacy.

Quali strumenti utilizzare per inviare un comunicato per email

Quasi sempre si fanno invii a gruppi di persone: chi lo fa a livello “artigianale” deve ricordare di inserire gli indirizzi email in copia nascosta in modo che non sia visibile l’elenco dei contatti!
Questo però è un sistema molto rischioso perché ha maggiori possibilità di essere identificato come spam.

Quando ci si deve rivolgere a poche persone è molto più efficace scrivere singolarmente a ciascun giornalista, magari personalizzando con un saluto o un commento ogni mail.

Se, invece, bisogna contattare molte testate è bene dotarsi -come fanno le agenzie di comunicazione e gli uffici stampa- di un servizio specifico di invio. Ne esistono alcuni pensati apposta per le digital PR ma altri sono molto più comuni e accessibili: tra i più noti MailChimp, MailUp e SendinBlue.

Queste piattaforme permettono non solo di inviare email in modo professionale (e non essere respinti fai filtri antispam), ma anche di tracciare i risultati dell’invio per scoprire chi ha davvero aperto la mail o cliccato sui link inseriti.

Come creare l’effetto sorpresa con un comunicato stampa

In occasioni particolari, infine, è bene non trascurare la possibilità di affiancare una spedizione con corriere di comunicato stampa e materiali in versione cartacea, personalizzando ogni busta con nome e cognome della persona a cui è destinato il materiale (e non al “capo redattore della rivista xy”).

Naturalmente tutto il materiale deve essere contemporaneamente disponibile anche in digitale: I giornalisti vanno di fretta e dobbiamo essere noi a organizzare tutto nel miglior modo possibile in modo che riescano a trovare subito ciò di cui hanno bisogno.