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Sbiancamento dentale: di cosa si tratta e come farlo

Con il termine sbiancamento dentale si indicano i diversi metodi di trattamento estetico che hanno lo scopo di sbiancare i nostri denti e riportarli al loro colore d’origine.

Qual è il colore naturale dei denti?

Ma cosa si intende esattamente per colore naturale dei denti? Questa è una domanda importante perché il colore naturale dei denti non è detto che sia il bianco. Il colore infatti non dipende dallo smalto del dente (generalmente trasparente o traslucido), ma dalla dentina.

La dentina è un tessuto osseo che presenta diverse sfumature, dal rossiccio, al grigio o al giallognolo.

Come rimedio fai da te è spesso utilizzato il bicarbonato di sodio, ma è sempre meglio chiedere il parere di uno studio dentistico, come Studio Lorello prima di utilizzarlo in modo continuativo, per evitare danni.

Con uno sbiancamento dentale professionale non è certo possibile andare ad intervenire sulla predisposizione genetica, ma si potrà ridare l’originale brillantezza al dente opaco o ingiallito.

Quando è opportuno sbiancare i denti?

La discromia dei denti è quel fenomeno per cui iniziano ad apparire delle macchie più o meno estese sulla superficie dentale e i nostri denti non sono più del loro colore originale.

Fortunatamente questo non è sintomo di un danno ai denti o alla loro funzionalità, ed è possibile porvi rimedio con uno sbiancamento professionale. Si tratta di un intervento puramente estetico, che però può dare a chi lo fa una sensazione di pulizia e di maggior cura di sé.

La cosa importante prima di cominciare un intervento di sbiancamento è capire insieme al proprio medico se non ci siano altri fattori che possano incidere sulla discromia dentale e che necessitano di un approfondimento.

Perché si macchiano i denti?

I nostri denti si macchiano sostanzialmente in modo intrinseco o estrinseco.

Le macchie intrinseche sono macchie che interessano l’interno del dente ma che si vedono anche in superficie, mentre quelle estrinseche sono macchie che interessano esclusivamente la superficie dentale.

Le cause di queste macchie sono svariate, ma le principali sono da ricercarsi tra le seguenti:

  • igiene orale carente;
  • consumo troppo elevato di cibi contenenti zuccheri e acidi. Questi cibi possono infatti favorire l’assottigliamento dello smalto;
  • consumo eccessivo di tè e caffè;
  • vecchie otturazioni con amalgama ormai desueta.

In alcuni casi, come si può leggere in questo approfondimento, le macchie possono essere dovute all’uso di determinati farmaci.

Trattamento sbiancante: come funziona

Come funziona allora il trattamento sbiancante?

Prima di dire il come, facciamo la premessa che è necessario fissare prima una visita odontoiatrica che permette di capire lo stato di salute di denti, gengive e cavo orale.

Una volta appurato questo e che non ci sia presenza di ipersensibilità ai prodotti utilizzati per lo sbiancamento o la presenza di ricostruzioni e faccette che potrebbero portare ad un risultato poco soddisfacente, si può iniziare con le sedute di sbiancamento.

Il trattamento sbiancante avviene tramite l’utilizzo di agenti sbiancanti, a base di perossido di idrogeno e carbammide. Questi agenti rilasciano sulla superficie dentale i radicali liberi dell’ossigeno, che a loro volta distruggono i legami delle molecole componenti le macchie.

Insomma, abbiamo visto come lo sbiancamento dentale sia un trattamento estetico per cui è sempre meglio affidarsi ad un dentista.

Disclaimer: “Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante”.

Fonti: www.santagostino.it/it