9 cocktail con il gin per questo 2020

Non vediamo l’ora di tornare nei nostri bar e locali preferiti per gustarci un bel cocktail e per festeggiare la fine del lockdown che ha bloccato il paese.

Una serata con qualche amico e due chiacchiere davanti ad un bicchiere saprebbe di certo come scacciare l’angoscia e la preoccupazione che ci ha attanagliati nelle ultime settimane.

Ecco una lista di nove cocktail con il gin che potrebbero fornire l’occasione di provare qualche gusto originale!

Due parole sul GIN

Il gin è una bevanda superalcolica prodotta dalla macerazione e distillazione di numerose spezie ed erbe aromatiche.

La più importante, che gli dà il nome, è ovviamente il ginepro. A seconda della ricetta è possibile aggiungere angelica, coriandolo, Iris Germanica o scorza di agrumi per conferire tonalità e sfumature di sapore e profumo meno scontate.

Normalmente è un superalcolico secco, o dry, e con una bassa percentuale di zuccheri, ma può essere addolcito (come nel caso dell’Old Tom) con sciroppo di glucosio.

Il punto di quest’articolo sono i cocktail a base di questo fantastico distillato, ma se vuoi approfondire le tue informazioni sulla storia del gin puoi leggere un articolo interessante qui.

Tre classici: Gin&Tonic, Negroni e Martini

Probabilmente questi sono i drink e i cocktail con il gin più famosi: Gin&Tonic, Negroni e Martini.

Per il Gin&Tonic servono 4 parti di gin, 6 di tonica e una fettina di limone: è davvero semplicissimo da preparare anche a casa.

Una curiosità davvero bizzarra: il sapore amaro dell’acqua tonica deriva dal chinino, una sostanza che fino al 1700 i medici utilizzavano per curare la malaria.

Il drink nasce, specie nelle compagnie di ventura inglesi (il paese che all’epoca produceva le maggiori quantità di questo superalcolico) come un farmaco.

Il Negroni è altrettanto famoso ma probabilmente meno popolare, per via del suo sapore amaro ed intenso. Per prepararlo serve 1/3 di gin, 1/3 di Martini rosso e 1/3 di bitter Campari. Generalmente si serve con una fetta di limone.

Il Martini è tanto semplice nella preparazione tanto difficile nel bilanciamento. È necessario prepararlo in uno shaker gelido e con molto ghiaccio, miscelando 6cl di gin e 1cl di dry vermouth.

Si serve in una coppa Martini e può guarnire con un’oliva o una piccola scorza di limone. Su questo modello è possibile personalizzare molto il proprio cocktail, modificando la miscela.

La combinazione più famosa? Probabilmente quella con la vodka al post del gin. “Shaked, not stirred”, ovviamente, per gli amanti di James Bond.

Cocktail con il gin dolci: Tom Collins, French 75 e Crossbow

Passiamo ora a gusti ugualmente decisi ma meno tradizionali ed amari.

Il Tom Collins è un classico. Diventato popolare nel 1800 richiede l’uso di Old Tom Gin, cioè di un gin addolcito da sciroppo di glucosio.

Si prepara con ghiaccio, Old Tom (4,5cl), zucchero (1,5cl), succo di limone e seltz a completare. Si serve in un tumbler alto.

Il French 75 è una versione più raffinata e femminile del Tom Collins. Fa parte dei cocktail sparking, ideali per un aperitivo. Si prepara in un flute con gin, zucchero, succo di milone e champagne.

Il Crossbow è un cocktail con il gin che accontenterà i più golosi. Si prepara con 4 cubetti di ghiaccio, 1/2 parte di gin, 1/2 parte di Cointreau, 1/2 parte di crema al cacao e cacao in polvere per coprire il bordo della coppa Martini.

A tutto colore!

Per ultimi, ecco tre cocktail con il gin contraddistinti dai colori tropicali ed esotici.

Il primo è il Caruso. Gli ingredienti sono semplici: 1/3 dry gin, 1/3 dry vermouth, 1/3 di liquore alla menta verde.

Per prepararlo si usa lo shaker, un po’ di ghiaccio e una coppa da Martini. È probabile che il nome del drink nasca nel 1906, quando il tenore napoletano era la stella della Metropolitan House Opera di New York. Venne incluso ufficialmente nei ricettari solamente una decina di anni più tardi.

Il Gin sling è scanzonato e divertente. Richiede il succo di mezzo limone, soda per riempire il bicchiere, ciliegine sotto spirito, una parte di cherry brandy e tre di gin.

Il cherry brandy non è l’ingrediente più semplice da trovare: viene preparato con una macerazione di ciliegie nere nella famosa acquavite.

Nonostante possa causare qualche problema nel reperire gli ingredienti, il suo gusto estivo e fresco può rivelarsi una vera, piacevole sorpresa.

Torniamo alla ricetta classica del Martini ma aggiungiamole un twist esotico per ottenere il Sapphire Martini. Come per l’originale è necessario uno shaker molto freddo, una coppa da Martini ghiacciata (meglio lasciare i cubetti al suo interno durante la preparazione per portarla alla giusta temperatura), 2 parti di gin e mezza di blu Curaçao.

Per contrastare il sapore amaro delle arance selvatiche necessarie per il blu Curaçao si può guarnire il bicchiere con una piccola ciliegia sotto spirito o al maraschino.