Quali animali possiamo tenere in casa

Se fino a pochi anni fa gli animali domestici erano pochi e ben definiti, al giorno d’oggi la situazione è molto cambiata. A cani e gatti, ma anche canarini o pesci rossi, si è aggiunta una folta schiera di insoliti “compagni di vita”.

In questo contesto, si parla soprattutto di animali esotici come pappagalli, rettili e quant’altro. Rispetto a questo mercato emergente però, si sono sviluppati anche traffici poco leciti e poco rispettosi nei confronti di tali esseri viventi, nonché delle leggi che li tutelano.

Tutto ciò perché, come è facile comprendere, alcune specie hanno costi esorbitanti. Per avere idea delle cifre di cui stiamo parlando, potete dare uno sguardo a questi numerosi articoli sui prezzi degli animali. Non solo: alcuni di essi sono particolarmente poco adatti alla vita domestica e, in alcuni casi, possono rivelarsi un vero e proprio pericolo per i possessori e i vicini di casa.

Inoltre, molti di essi sono in pericolo di estinzione e un eventuale mercato libero potrebbe compromettere l’esistenza stessa della specie. Proprio per questo motivo, l’Italia e altri paesi, hanno posto dei limiti consistenti alla compravendita di animali esotici.

Quali sono ad oggi le regole a riguardo? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza, andando ad analizzare cosa dice la legge italiana (e non solo) in merito.

Animali domestici legali e non: tutti i regolamenti

Muoversi in questo ambito non è mai stato particolarmente semplice. Gli animali esotici infatti, provengono da paesi molto lontani con culture, valori e soprattutto leggi diverse rispetto a quelle occidentali.

A tal proposito, nel 1963 è stato redatto un regolamento denominato CITES. Entrata in vigore nel 1975, questa va a tutelare il commercio internazionale delle specie di fauna e flora a rischio estinzione. In tal senso, tra piante e animali, si parla di una lista che supera 35.000 specie.

Al suo interno, il CITES presenta un’accurata lista di specie animali che non si possono tenere in casa. A testimoniare la serietà di queste norme, vi sono pene a dir poco esemplari. Chiunque sia trovato in possesso di una specie animale o vegetale vietata, rischia fino a 150.000 euro di multa e la detenzione fino a 3 anni.

Trattandosi di un numero elevatissimo di specie di natura estremamente diversa, la suddetta lista del CITES è suddivisa in tre appendici distinte:

  • la prima include le specie a rischio estinzione, per cui è assolutamente vietato qualunque tipo di commercio e detenzione;
  • nel secondo caso invece, si parla di specie commercializzabili seppur con un’apposita regolamentazione per tutelare la dignità degli animali;
  • la terza appendice invece, offre regolamenti dei singoli stati.

L’Italia rispetto agli animali esotici vietati

A definire nello specifico quali animali si possono tenere in casa sul territorio italiano vi è anche un apposito decreto. Stiamo parlando del Decreto del Ministro dell’Ambiente del 19/4/1996 (con modifica del DM del 26/4/2001). Questo vieta il possesso di alcune specie di animali in quanto potenzialmente pericolosi.

L’elenco in questione va a includere una lista alquanto lunga di specie, da mammiferi a rettili. In tal senso, è vietata nel nostro paese la detenzione di qualunque tipo di scimmia, ma anche di grossi felini (come tigri, leoni e pantere), elefanti, iene e lemuri.

Se può sembrare abbastanza bizzarro portare a spasso un elefante, la lista si fa decisamente più interessante quando si parla di rettili. Gli amanti dei serpenti infatti, sono diventati molto diffusi nel nostro paese.

In tal senso, sono diverse le specie vietate in Italia (dall’anaconda alla vipera, per esempio), così come aracnidi considerati potenzialmente pericolosi.

Gli animali che si possono tenere in casa

Anche nell’ambito dei serpenti e dei rettili però, il regolamento italiano permette una certa libertà d’azione. Iguane e draghi barbuti infatti, pur essendo animali esotici, se accompagnati da un’adeguata documentazione possono essere acquistati regolarmente.

Altri animali detenibili senza particolari problemi sono:

  • cincillà
  • cavie peruviane
  • pappagalli
  • tartarughe di terra
  • furetti
  • merli indiani.

Il tutto senza considerare gli animali domestici più classici, come cani, gatti, conigli e quant’altro.

Alcune domande da porsi prima di adottare un animale esotico o non comune

Prendersi cura della salute di un cane o di un gatto è relativamente semplice, anche vista la documentazione che si può trovare online e i consigli che si possono ottenere da un qualunque veterinario.

I rettili, per esempio, a seconda della specie hanno necessità molto diverse per quanto concerne temperature e livello di umidità. In tal senso è indispensabile avere un certo livello di responsabilità.

Prima di adottare un animale insolito, è bene farsi delle domande precise rispetto alle motivazioni che spingono verso questo l’acquisto. Un’azione dettata dal capriccio del momento o semplicemente dalla moda, può avere ripercussioni negative sulla vita dell’animale e di chi lo detiene.

Ogni essere, a modo suo, ha bisogno di tempo per essere accudito adeguatamente. Chi ne ha poco dunque, dovrebbe evitare specie particolarmente impegnative. In altri casi invece, la priorità potrebbe essere lo spazio a disposizione.

Insomma, prima di fare una scelta così importante e accollarsi l’esistenza di un animale, è bene avere piena cognizione di tutto ciò che tale azione comporta.