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Consigli per pulire la piscina senza errori

Ogni scelta è come una medaglia, ha due lati, e questo vale anche per le piscine interrate. Bellissime ed utilissime, soprattutto in estate, ma bisognose di cure, pulizie e manutenzioni che talvolta appaiono come una grande seccatura in grado di generare anche un senso di frustrazione. Questo solitamente accade quando si sbaglia qualcosa, a partire per esempio dal pH dell’acqua della piscina. Se inconsapevolmente si è compiuto uno sbaglio, le varie accortezze successive potrebbero risultare controproducenti.

Vediamo quindi insieme quali sono le operazioni fondamentali per mantenere pulita la piscina ed evitare che vi si formino macchie o alghe e che l’acqua diventi torbida. Principalmente le attività da fare sono 3 ed è importante che vengano effettuate con frequenza settimanale, se non bisettimanale, al momento dell’utilizzo. Infatti, il discorso della pulizia tra estate ed inverno cambia.

Esse sono la pulizia della superficie, che è detta skimming o scrematura, l’aspirazione dei detriti e lo spazzolamento. Per compiere tutte e tre questa operazione è utile munirsi di un’asta telescopica, la quale offre il vantaggio di arrivare in ogni punto o angolo della piscina.

Pulire la piscina, ecco come fare:

1) Skimming
La pulizia della superficie dell’acqua è fondamentale, potremmo dire che è il senso stesso della pulizia. Si tratta di un’operazione basilare, molto semplice, che si può fare con un retino. Consiste quindi nel rimuovere le foglie, gli insetti e tutti i vari detriti di sporco che galleggiano sull’acqua. Si evince quindi che più volte si compie e meglio è, come per esempio una volta al giorno. Il retino dovrebbe essere collegato ad un’asta telescopica, come già detto, e potrebbe essere piatto o a sacco a seconda delle proprie preferenze.

2) Aspirazione
I più pigri gioiranno, l’aspirazione è un’attività che si può semplificare enormemente avvalendosi di un pulitore automatico, che cioè fa tutto da sé. Può anche essere programmato, cosa che non rende necessaria la propria presenza. Inoltre, un altro vantaggio che offre è il risparmio di tempo. Si può scegliere un pulitore idraulico a pressione, oppure ad aspirazione o, ancora, un robot pulitore. Quest’ultima tipologia si differenzia in quanto, oltre all’aspirazione, è in grado di spazzolare le superfici su cui si muove, facendo quindi risparmiare tempo per il passaggio successivo di cui parliamo al punto 3. I pulitori ad aspirazione invece assomigliano abbastanza alla pulizia manuale, mentre quelli a pressione sfruttano la potenza dell’acqua della piscina. Si attaccano alle bocchette e creano un vortice che aspira i detriti e li fa confluire in un sacco, che sarà poi da rimuovere e svuotare.

3) Spazzolamento

Spazzolare è un’attività noiosa, lo sappiamo, ma è veramente molto importante per evitare problemi ben più gravi in seguito, come delle incrostazioni difficilmente rimovibili per esempio. Sì perché la sporcizia si sedimenta ovunque, non solo sul pelo dell’acqua. Si rende quindi necessario rimuovere lo sporco dal fondo della piscina, negli angoli, sulle pareti, sulle scalette ecc. E questo si rende necessario altresì almeno 2, se non 3, volte alla settimana. Per eseguire il tutto occorre una spazzola attaccabile alla già citata asta, con setole dure, resistenti.