Come vincere alle scommesse sportive per diventare un tipster professionista

Come vincere alle scommesse sportive? Molti si fanno questa domanda, anche perché gli sport sono molto seguiti e alcuni hanno una vera e propria passione.

Ma c’è di più, perché forse non tutti sanno che si può vivere proprio di scommesse ed avere uno stipendio generato proprio da queste. Si tratta della possibilità di diventare un tipster professionista.

Alcuni obietteranno che si tratta soltanto di fortuna, ma in realtà, come ci spiega il primo studio di consulenza marketing per tipster nato in Italia TipsterManagement ci sono alcune regole fondamentali da rispettare che tutti i tipster seguono, se vogliono avere la possibilità di vincere alle scommesse e di vivere dal guadagno generato da questo tipo di professione.

Gli strumenti che utilizza un tipster professionista

Per riuscire a puntare su scommesse vincenti, bisogna riuscire a pronosticare in maniera precisa quali saranno i risultati di alcuni sport in particolare. Non si tratta soltanto di lasciare tutto al caso, ma di studiare, mettendo impegno e costanza.

Potrebbe quindi essere molto utile, se vuoi diventare un tipster, avere uno spazio, anche un angolo della casa, dedicato appositamente a questa attività. Dovrebbe essere un ambiente silenzioso e allo stesso tempo accogliente, per favorire la concentrazione. Ti serve sicuramente un PC e una veloce connessione ad internet. Inoltre procurati una stampante, se vuoi scaricare le classifiche sportive per studiarle meglio in formato cartaceo.

Naturalmente puoi archiviare anche queste classifiche per un’analisi su un hard disk esterno, avendo sempre a disposizione i report delle tue giocate, per consultarli in ogni situazione.

Prevedi il guadagno nel lungo termine

C’è un errore che gli scommettitori non devono mai compiere. Si tratta dell’avere tutto e subito. Eppure tanti commettono lo sbaglio di dimenticarsi come i guadagni più consistenti non si realizzano immediatamente, ma vanno previsti nel corso del tempo. Ecco perché ti consigliamo di avere pazienza e costanza e di prevedere guadagni considerevoli soltanto nel lungo termine.

Anche quando capita di perdere (perché questo può succedere) non ci si deve lasciar trasportare dalle emozioni e dai flussi del momento, facendosi prendere dalla sete di rivincita, che a volte non può fare altro che danni. È sempre opportuno fare un primo bilancio di scommesse vincenti soltanto dopo vari mesi di attività.

Punta sulla concentrazione

Può sembrare un fatto molto banale, ma in realtà la concentrazione può fare veramente la differenza per uno scommettitore professionista. Come al solito il consiglio è quello di non lasciarsi trasportare dagli impulsi del momento e non lasciarsi condizionare da altri avvenimenti.

A volte si può essere stanchi, si può essere nervosi per situazioni lavorative. Tutto ciò non fa altro che disturbare la concentrazione che invece, quando si deve puntare sulle scommesse vincenti, deve essere totale.

Affidati a piccole giocate ma costanti

È sempre importante portare avanti una strategia costante di gioco. Ribadiamolo bene: non bisogna lasciarsi attirare dal miraggio del tutto e del subito. È sempre meglio affidarsi alle piccole giocate ogni giorno, con piccoli budget, ma essere costanti nel tempo, piuttosto che scommettere tutto immediatamente. Infatti, a differenza di quanto si potrebbe pensare, in questo modo si rischierebbe molto, perché aumentano le probabilità di insuccesso.

Gioca in singola

Ti consigliamo, inoltre, se vuoi diventare un tipster professionista e avere la possibilità di vincere le scommesse, di giocare esclusivamente scommesse singole. È facile il motivo per cui ti diamo questa regola. A livello statistico la probabilità di riuscire a prendere su una singola è maggiore rispetto a quando scommetti su una multipla.

Inoltre considera che un professionista sa sempre riconoscere quando è arrivato il momento in cui fermarsi, quella soglia critica di tilt oltre la quale si potrebbe rischiare di avere delle perdite molto alte. In genere questa soglia non dovrebbe essere mai superiore al 20% del capitale.