Come l’IA sta cambiando la fotografia

Se ti stai chiedendo quanto è buona la fotocamera del tuo telefono, sarebbe importante prestare attenzione a ciò che il produttore ha da sviluppato riguardo l’intelligenza artificiale più che i megapixel. Al di là del clamore e del marketing, la tecnologia ha consentito progressi sbalorditivi nella fotografia negli ultimi anni e non c’è motivo di pensare che il progresso rallenterà proseguendo per questa direzione.

I recenti progressi più impressionanti nella fotografia si sono verificati a livello di software piuttosto che a livello di sensore o obiettivo, e questo è in gran parte grazie all’intelligenza artificiale che fornisce alle fotocamere una migliore comprensione di ciò che si sta guardando e di come interpretarlo.

I primi tentativi di intelligenza artificiale

Google Foto ha fornito una chiara dimostrazione di quanto potente sarebbe stato un mix di intelligenza artificiale e fotografia con il lancio dell’app nel 2015. Prima di allora, Google aveva utilizzato l’apprendimento automatico per classificare le immagini in Google+, ma in seguito con il lancio della sua app Foto veniva inserita la funzionalità di intelligenza artificiale rivolte ai consumatori che sarebbero state inimmaginabili per la maggior parte. Le librerie disorganizzate degli utenti di migliaia di foto senza tag sono state trasformate in database ricercabili dall’oggi al domani.

Ci vuole tempo e potenza di elaborazione per un algoritmo come questo, ma dopo che i data center hanno fatto il loro dovere, può essere eseguito su dispositivi mobili a bassa potenza senza troppi problemi. Una volta che le tue foto sono state caricate nel cloud, Google può utilizzare il suo modello per analizzare ed etichettare l’intera libreria. Circa un anno dopo il lancio di Google Foto, Apple ha annunciato una funzione di ricerca di foto che è stata similmente addestrata su una rete neurale, ma come parte dell’impegno per la privacy, la classificazione effettiva viene eseguita separatamente sul processore di ciascun dispositivo senza inviare i dati a nessun datacenter.

L’impatto dell’AI

Il software di gestione delle foto intelligente è una cosa, ma l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico stanno probabilmente avendo un impatto maggiore sul modo in cui le immagini vengono acquisite in primo luogo.

L’importanza dell’intelligenza artificiale possiamo vedere come ha cambiato anche il mondo della post-produzione. C’è in particolare un software che ha fatto dell’intelligenza artificiale la sua massima potenza e si chiama Luminar. Ora, leggendo in rete e guardando qualche video di youtube si può vedere le possibilità immense che ti permette l’AI.

L’Intelligenza artificiale anche in post produzione

Dalla recensione di Fotografia Moderna su Luminar, una delle migliori della rete, che si trova: https://www.fotografiamoderna.it/luminar-4-recensione emerge che le possibilità più grandi in questo programma sono: la sostituzione del cielo – AI Augmented Sky – AI Skin Enhancer e Portrait Enhancer – Face Features Detection Network – Effetto Orton e mappatura a livelli.

Ma sono solamente poche delle grandi possibilità che l’intelligenza artificiale in un programma come Luminar riesce ad eseguire con un semplice clic.

In pratica l’AI non agisce solamente nel momento in cui si sta scattando la fotografia ma anche nel momento dell’elaborazione dei dati utilizzando algoritmi che vengono migliorati giorno dopo giorno.

Anche Adobe con il suo algoritmo Sensei sta utilizzando l’intelligenza artificiale, riscuotendo però a mio avviso qualche soddisfazione in meno di Luminar.

I concetti di reti neurali sono diventati ormai così importanti che diventa impossibile evitarli.