Bonus baby sitting a tutte le professioni sanitarie e socio-sanitarie

In vista dell’emergenza COVID-19, le Federazioni e gli Ordini nazionali di Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari, incluso il sostegno delle Federazioni di Infermieri, Medici e TSRM PSTRP decidono di far sentire la propria voce, appellandosi al Governo. Il motivo della richiesta giace nell’intenzione relativa ad eliminare qualsiasi tipo di disparità.

Nasce il “bonus baby sitter Inps”, rinnovato anche per il 2021, pronto ad essere richiesto fino al 31 aprile 2021.

In questo articolo troverai tutti i dettagli di cui hai bisogno per capire cosa include e come farne richiesta, in relazioni ai benefici che prevede.

La maternità per le dottoresse è un argomento delicato. Qui per esempio si trova un approfondimento interessante che tratta la problematica della maternità per i medici specializzandi. Ma le tutele servono anche e soprattutto quando il bambino è già nato. È ora che anche le neo mamme che indossano il camice siano sostenute con un bonus per la spesa delle baby sitter.

 

Bonus baby sitting: in cosa consiste

 

Il Governo, con Decreto Legge del 13 marzo 2021, n. 30, è intervenuto con un sostegno ai genitori lavoratori.

Il bonus baby sitting è, a conti fatti, un ausilio economico che entra in gioco per dare una mano alle famiglie i cui genitori lavorano durante l’emergenza sanitaria in corso. Questa agevolazione si pone l’obiettivo di predisporre assistenza ai figli rimasti a casa per la sospensione dell’attività didattica tradizionale.

L’istituto nazionale di previdenza sociale, noto a tutti con la sigla INPS, si occupa della gestione e dell’erogazione del bonus baby sitting in questione.

Quest’ultimo, già presentato nell’anno 2020, viene rinnovato per l’anno corrente e viene arricchito dall’aggiunta di ulteriori misure, in relazione alla situazione epidemiologica che continua a colpire il Paese. Lo scopo, grazie allo stanziamento di circa 280 milioni di euro, è contrastare le difficoltà più comuni alle famiglie di oggi.

Tra le misure proposte, in situazioni che coinvolgono i figli a casa, si annoverano:

  • La possibilità, da parte dei genitori lavoratori, di potersi appellare a congedi retribuiti in maniera parziale;

 

  • L’alternativa di poter usufruire, per i rappresentanti delle forze dell’ordine, di soccorso pubblico e di sicurezza, inclusi gli operatori sanitari, di servizi di baby sitting grazie ad un contributo erogato. Da sfruttare fino al 30 giugno 2021.

 

All’atto pratico, si tratta di uno bonus del valore di 100 euro a settimana, appannaggio delle categorie di lavoratori sopracitate.

Oggi, non si può ancora presentare la domanda per i servizi di baby sitting di quest’anno; non resta che attendere ulteriori aggiornamenti da parte dell’Inps.

Le misure del decreto

L’ultimo decreto, risalente al 13 marzo del 2021, è soprannominato “Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena”. Tra le categorie di cui si fa portavoce, esclude deliberatamente gli Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari e altri operatori.

Questo provvedimento privo di un’attenuante valida si muove in antitesi con il bisogno effettivo di evitare di compromettere la messa in atto delle attività di cura e di assistenza presenti sul territorio, sia nelle strutture sanitarie che nei luoghi di lavori appositi, che hanno già risentito dell’anno vissuto in pandemia.

Di contro, tutti gli operatori sanitari, inclusi coloro i quali non sono stati coinvolti nelle misure del decreto per il bonus babysitting medici, hanno finora risposto adeguatamente alla situazione d’emergenza, rinunciando alla flessibilità e sacrificando la famiglia per il bene sociale. A risentirne particolarmente la componente femminile che, secondo le statistiche, è in percentuale maggiore in questo ambito professionale.

Sulla base di queste considerazioni, le Federazioni e gli Ordini nazionali di Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari, con il sostegno delle Federazioni di Infermieri, Medici e TSRM PSTRP ricomprese nel decreto legge 30/2021 si appellano al Governo per essere inclusi nei provvedimenti del decreto, dando anche a loro il diritto di poter usufruire delle stesse possibilità, nel rispetto della loro professionalità.