Lavare il gatto, quando e quante volte farlo? Tutto quello che dovete sapere

Il gatto è un animale molto pulito ma non ama l’acqua, con eccezione di pochissimi rari esemplari nel mondo. Nel momento in cui vede il suo pet parent pronto a fargli il bagnetto, scappa con tutte le sue forze ancora prima che possa essere preso.

Che sia gradito o meno, il gatto deve essere lavato almeno una volta ogni tanto così da rimuovere tutto lo sporco che si accumula lungo il suo pelo. Scopriamo insieme come lavare il gatto senza stressarlo?

Si deve fare il bagnetto al gatto?

Come accennato, il gatto è uno degli animali più puliti che ci siano e che quotidianamente provvede alla sua igiene, in maniera totalmente autonoma. Nonostante questo, la cura del suo pelo è fondamentale e richiede alcune attenzioni specifiche, perché non sarà mai immune allo sporco.

Se si ha un felino che ama giocare in giardino è ovvio che dovrà essere abituato nelle pratiche di pulizia extra. Oltre all’accumulo di sporcizia giornaliera si potrebbe inciampare in una infestazione di pidocchi, zecche e pulci.

Il primo step è curare il pelo del gatto nella maniera corretta, con prodotti certificati come da consiglio del veterinario e poi abituarlo ad un bagnetto saltuario, così da prendersi cura del suo benessere.

Inoltre, ci sono delle situazioni in cui il bagnetto potrebbe essere obbligatorio come dopo un intervento (soprattutto se indossa il classico collare elisabettiano), se il micio è anziano o se ha necessità di aiuto da parte del suo umano. In linea generale si può fare il bagno ogni 2/3 settimane massimo un mese: valutare sempre lo stile di vita dell’animale, il tipo di pelo e anche la stagione dell’anno di riferimento. In inverno, la pulizia dovrà essere meno frequente e, in ogni caso, il gatto dovrà essere asciugato completamente onde evitare patologie più o meno pericolose.

Consigli per lavare il gatto senza spaventarlo

Il pet parent che si occupa di fare il bagnetto al gatto deve armarsi di calma, pazienza e attenzione. È richiesto un approccio molto lento, creando un buon feeling per rassicurarlo; la voce dovrà essere pacata e si dovranno evitare tutti i gesti improvvisi che potrebbero spaventarlo.

Il micio non dovrà essere messo sotto l’acqua corrente e mai frizionato contropelo, oltre che evitare di bagnare orecchie, muso e occhi.

Utilizzare solo prodotti delicati, bio e certificati con un risciacquo veloce ma completo. Subito dopo, il gatto deve essere completamente asciugato con l’ausilio di un phon non rumoroso e di una stufetta che serve a riscaldare l’ambiente. Un consiglio? Accendere il phon e posizionarlo lontano dal gatto per poi avvicinarsi piano piano; questo sarà un ottimo modo per abituarlo e non fargli prendere il panico.

Se l’amico a quattro zampe non è stato abituato all’acqua sin da cucciolo, dove la sua curiosità è alle stelle, da adulto sarà leggermente più difficile lavarlo completamente.

E se il micio rifiuta in tutti i modi l’acqua? Non è il caso di insistere e stressarlo. Salvo alcune occasioni in cui potrebbe essere obbligatorio, per tutte le altre si potranno utilizzare le comodissime salviettine delicate o lo shampoo secco.