L’incredibile storia del Vetro di Murano

Il vetro di Murano, conosciuto in tutto il mondo per la sua bellezza e il suo pregio, ma qual è la sua storia? In pochi conoscono le origini e le tecniche di lavorazione di questo particolarissimo vetro, che ancora oggi incanta con splendidi lampadari,  vassoi e piatti in vetro di Murano. Si tratta di uno dei vetri più pregiati presenti sulla faccia della terra, ma a quando risalgono le sue origini? E soprattutto come si è evoluto nel corso della storia?

La nascita del Vetro di Murano

Il vetro artistico di Murano ha le sue origini nel 980 d.C. circa. In questa fase storica i mercanti di Venezia avevano portato in laguna un nuovo materiale: il vetro proveniente dal lontano Oriente. All’epoca il vetro aveva le sue fucine di lavorazione nella città di Venezia e non sulla splendida isola di Murano. Fu solamente nel 1291 che la Repubblica di Venezia ordinò lo spostamento delle fonderie dei vetrai a Murano, onde scongiurare il pericolo di incendi.

L’evoluzione del Vetro di Murano

Inizialmente il vetro di Murano non veniva prodotto come oggetto d’arte, ma come oggetto di utilità quotidiana. Venivano realizzati pezzi in vetro come lampadari, piatti e vassoi che venivano utilizzati quotidianamente. Fu nel 1400 che qualcosa cambiò. Venezia iniziò ad essere nota in tutto il mondo per la produzione di splendidi pezzi di vetro dalla grande valenza artistica. Nel XV secolo il vetro di Murano aveva un aspetto completamente diverso rispetto a quello che ha oggigiorno! Dovete immaginare che all’epoca non veniva colorato, bensì lasciato trasparente. Solamente nel XVI secolo si diffuse l’usanza di colorare il vetro di Murano dando vita a vere e proprie composizioni di colori meravigliose. Inizialmente vennero apposti al vetro i colori elementari, con colorazioni lievi, ma con il passare del tempo aumentò sempre più l’utilizzo del vetro colorato.

 

Come nasce il vetro di Murano

Il vetro di Murano viene lavorato ad una temperatura di circa 1000 gradi centigradi in un forno chiuso. Qui viene posizionato il crogiolo, ovvero il contenitore nel quale verrà sciolto il vetro all’interno del forno. Il vetro viene lavorato con uno strumento chiamato cazza ed in seguito viene trasportato all’interno di una bacinella di acqua fredda dove avviene il raffreddamento.

 

A questo punto inizia la lavorazione artistica del vetro di Murano, con particolari utensili del mestiere. Le tecniche di lavorazione sono molte e hanno tutte nomi specifici legati alla tradizione e al dialetto veneziano. Il risultato finale della lavorazione è un perfetto connubio di eleganza e colori che rendono il vetro di Murano celebre in tutto il mondo.

Il Museo del vetro di Murano

Nel 1861 prende vita a Murano il Museo del Vetro, un museo nato dalla spontanea donazione di pezzi artistici da parte di numerosi artisti Veneziani. Poco tempo dopo Murano verrà annesso al comune di Venezia, facendo sì che la struttura rientri fra i Musei Civici di Venezia ancora oggigiorno. Il Museo di Murano raccoglie ancora adesso le tecniche più all’avanguardia nella lavorazione del vetro di Murano. Tra le tecniche più innovative presentate oggi sul mercato artistico troviamo lo sputtering, che consiste nell’unione particolarissima di vetro di murano e argento. Il risultato? Un connubio estremamente prezioso e inimitabile, frutto dei segreti della manodopera d’arte veneziana.